Il Cairo, 7. "L'Incarnazione non è un semplice evento passato che è successo ed è concluso, ma è Dio che si è manifestato nella carne umana per visitare e salvare l'uomo". Nel suo primo messaggio natalizio, il Patriarca copto ortodosso Tawadros II si è rivolto ai suoi "amati figli" ricordando il significato profondo del mistero dell'Incarnazione. In Egitto, infatti i copti - come per le Chiese orientali e la maggiorparte di quelle ortodosse che seguono il calendario giuliano - hanno festeggiato oggi il Natale. Una ricorrenza che quest'anno è caduta in una fase particolarmente significativa per la presenza cristiana (i copti rappresentano circa l'8 per cento della popolazione). E non soltanto, ovviamente, perché solo da pochissimo - la cerimonia di intronizzazione è avvenuta il 18 novembre scorso - il Patriarca Tawadros II ha preso il posto del defunto Shenouda III, che per quarant'anni ha guidato la comunità copta. Quello di oggi - come ricordano molto osservatori - è infatti anche il primo Natale dopo l'elezione di un presidente, Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli musulmani, e l'adozione di una costituzione che in molti sostengono essere marcatamente islamica. Da qui una situazione di incertezza politica e di tensione che è palpabile in tutto il Paese. Il Patriarca Tawadros II ha celebrato la messa di mezzanotte nell'affollata cattedrale di San Marco al Cairo, alla quale erano presenti numerose personalità politiche dell'opposizione. Il presidente Morsi, invece, ha reso omaggio per telefono al Patriarca, e ha inviato in propria rappresentanza alla liturgia il capo del gabinetto presidenziale, Refaa El-Tahtawi. Tuttavia, nel suo messaggio natalizio il Patriarca copto non ha fatto riferimento alla situazione del Paese, sottolineando invece la perenne novità dell'evento dell'incarnazione. Quindi l'auspicio che "Cristo nostro Signore benedica tutto il mondo e gli doni la pace vera".