Damasco, 30. Si è scavato per tutta la notte a Hreitan, il sobborgo di Aleppo, alla ricerca di sopravvissuti e dei corpi delle vittime che, secondo fonti locali, sono state investiti dell'esplosione di un missile Scud lanciato dalle forze del Governo del presidente Bashir Al Assad. Hreitan è in un territorio nel nord della Siria da tempo sotto controllo degli insorti, le cui basi sono comunque quotidianamente obiettivo dei bombardamenti governativi. La stampa governativa ha invece affermato che "un massacro è stato compiuto da terroristi a Hreitan", senza però fornire dettagli. Le conseguenze del bombardamento non sono verificabili da fonti indipendenti, ma residenti citati dalle agenzie di stampa internazionali hanno sostenuto di aver estratto dalle macerie ieri pomeriggio una ventina di corpi, in gran parte di donne e bambini. Più in generale, le fonti dell'opposizione parlano di oltre cento morti nella giornata di ieri nei diversi teatri del conflitto.
Nel frattempo, nel sud del Paese i ribelli continuano ad avanzare verso la capitale Damasco e ieri hanno annunciato di aver conquistato un'altra località sull'autostrada che porta al confine con la Giordania, dopo scontri che avrebbero provocato dodici morti tra le forze governative e quindici tra quelle degli insorti. Sul piano diplomatico, intanto, il vice ministro degli Esteri iraniano per gli affari arabi e africani, Husein Amir Abdolahian, è partito oggi per Il Cairo dove ha in programma colloqui con l'inviato per la Siria delle Nazioni Unite e della Lega araba, Lakhdar Brahimi. Abdolahian era stato particolarmente critico riguardo alla decisione presa questa settimana della Lega araba - che aveva sospeso Damasco già nel novembre 2011 - di assegnare all'opposizione il seggio siriano nell'organizzazione.