Vorrei bussare idealmente alla porta di ogni abitante del Paese
dove si trovano le radici della mia famiglia
Attingendo al suo "ricco patrimonio" di valori civili e spirituali l'Italia è chiamata oggi a "trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo" per "promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona". È l'augurio espresso da Papa Francesco al presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano giovedì mattina, 14 novembre, in occasione della visita ufficiale al Quirinale, per ricambiare quella compiuta lo scorso 8 giugno dal capo dello Stato in Vaticano.
Sesto Pontefice - dopo Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI - a salire al Colle in visita a capi di Stato italiani, Papa Francesco ha voluto subito sottolineare come la sua visita confermi "l'eccellente stato delle reciproche relazioni" e manifesti "un segno di amicizia" nei confronti del presidente Napolitano. "Vorrei idealmente bussare - ha confidato - alla porta di ogni abitante di questo Paese, dove si trovano le radici della mia famiglia terrena, e offrire a tutti la parola risanatrice e sempre nuova del Vangelo".
Nel suo discorso il vescovo di Roma ha ripercorso i momenti salienti delle relazioni tra Stato e Chiesa, in particolare l'inserimento nella Costituzione dei Patti lateranensi e il successivo accordo di revisione, che costituiscono "il solido quadro di riferimento normativo per uno sviluppo sereno dei rapporti". In questa prospettiva, numerose sono, a giudizio del Pontefice, "le questioni di fronte alle quali le nostre preoccupazioni sono comuni e le risposte possono essere convergenti": a cominciare dalla crisi economica, che "tra gli effetti più dolorosi ha quello di una insufficiente disponibilità di lavoro". Da qui l'invito a "moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere e irrobustire ogni segno di ripresa".
Del resto, "il compito primario che spetta alla Chiesa è quello di testimoniare la misericordia di Dio e di incoraggiare generose risposte di solidarietà per aprire a un futuro di speranza", favorendo "l'impegno per la costruzione di un ordine sociale e civile più umano e più giusto". Il Papa non ha mancato poi di riaffermare la centralità della famiglia e ha chiesto il contributo di tutti per il suo sostegno e la sua valorizzazione.
Caratterizzata da un protocollo più semplice e sobrio, la visita è durata poco poco meno di due ore. Lo scambio ufficiale di discorsi è stato preceduto da colloqui privati, svoltisi in un clima di grande cordialità. Al termine il Santo Padre ha anche incontrato i dipendenti del Quirinale e i familiari - con numerosi bambini e giovani presenti - rivolgendo loro un breve discorso incentrato sull'importanza della famiglia