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La Coalizione nazionale siriana annuncia la sua presenza a Ginevra, ma chiede un governo di transizione senza Assad e altri membri del regime. Le aperture dell'opposizione riaprono le possibilità di una conferenza di pace entro fine anno.

L'opposizione siriana parteciperà a Ginevra II, ma solo se Assad lascerà il potere
Damasco (AsiaNews/ Agenzie) - La Coalizione nazionale siriana (Snc) parteciperà ai colloqui di Ginevra a patto di un futuro della Siria senza Bashar al-Assad. I leader dell'opposizione hanno anche richiesto come condizioni il libero accesso di agenzie umanitarie nei territori di guerra e il rilascio di tutti i prigionieri politici. La Snc ha raggiunto l'accordo dopo due giorni discussioni fra i suoi membri, compresi alcuni leader dell'Esercito libero siriano. Finora il regime ha respinto qualsiasi precondizione da parte dei ribelli, definiti "terroristi" da Bashar al-Assad.
In un comunicato diffuso questa notte, Monzer Azbik, responsabile delle relazioni per la Snc, sottolinea che "il gruppo chiede al presidente Assad di lasciare il potere e di non far parte di alcun governo di transizione".
Le dichiarazioni di Azbik giungono a un giorno dall'accordo stipulato fra gli anziani del sobborgo di Qudsaya (Damasco) per interrompere in via temporanea il blocco dell'esercito e consentire la distribuzione di generi alimentari nella zona in parte controllata dai ribelli e sotto assedio da oltre un mese.
Nelle scorse settimane Ahmed Jarba, leader della Coalizione nazionale siriana, aveva già espresso l'intenzione di partecipare a Ginevra, ma era stato criticato da diversi gruppi di combattenti contrari a scendere a patti con il regime.
Onu, Stati Uniti e Russia hanno tentato in questi mesi di convocare una riunione a Ginevra per la fine di novembre, ma sono stati costretti a rimandare la sessione di trattativa a data da destinarsi a causa delle divergenze fra ribelli e opposizione.
Lakdhar Brahimi, inviato speciale di Onu e Lega Araba in Siria, ha sottolineato la scorsa settimana che tutti i Paesi impegnati nei colloqui stanno "lottando" per organizzare un summit entro la fine dell'anno. Il 25 novembre Brahimi incontrerà i diplomatici di Stati Uniti e Russia per creare un nuovo piano per spingere le parti a fermare le violenze e iniziare una prima sessione di dialoghi.
Iniziata nel marzo 2011 sull'onda della Primavera araba, la guerra civile siriana ha fatto oltre 100mila vittime e 9 milioni fra sfollati e rifugiati. Secondo le agenzie umanitarie oltre metà della popolazione necessita di aiuti umanitari per superare l'inverno.
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