La Congregazione per le Chiese Orientali "segue con viva preoccupazione la terribile situazione dell'Egitto, condividendo la preghiera del Santo Padre Francesco per le vittime e quanti continuano a soffrire le pesanti conseguenze degli sviluppi sanguinosi del perdurante conflitto in seno alla società egiziana". Lo afferma il cardinale Leonardo Sandri, prefetto del dicastero, in una dichiarazione rilasciata al nostro giornale questa mattina, mercoledì 21 agosto. "In unione con il Papa" il porporato auspica per il Paese l'avvio e il consolidamento di "quel dialogo e quella riconciliazione che portino al ripristino della pace civile, alla ripresa della vita sociale, alla ricostruzione delle aree tanto colpite dagli eventi".
Nell'esprimere "vicinanza fraterna" al patriarca copto ortodosso Tawadros ii e alla sua comunità, il cardinale rivolge "un particolare pensiero" ai copti cattolici, guidati dal patriarca Ibrahim Sidrak, con il suo predecessore, il cardinale Antonios Naguib, e ai vescovi, ai sacerdoti e ai fedeli di tutte le Chiese orientali cattoliche e di quella latina presenti in Egitto: "Il Signore - dice - li sostenga nella prova tanto dura per tutta la nazione, confortando quanti soffrono nel corpo e nello spirito, specialmente gli innocenti, e accogliendo nella sua pace le numerose vittime. Le loro lacrime sono le lacrime di tutte le Chiese orientali sparse nel mondo".
Il porporato invita soprattutto a mantenere viva la speranza che "l'Egitto possa sperimentare una feconda primavera di umanità e di libertà, specialmente religiosa, vivendo nella giustizia e nella solidarietà, grazie al responsabile contributo di tutti i suoi abitanti". Da qui l'appello affinché "siano salvaguardate la dignità dei singoli e delle comunità, che lo arricchiscono in un intreccio ammirevole di religione, cultura e storia, e la vicendevole comprensione tra cristiani e musulmani. Che tutti gli egiziani, indistintamente, siano aiutati dalla comunità internazionale a trovare le strade della convivenza pacifica. A ciascuno siano garantite serenità, educazione, salute, abitazione e quanto necessario a una vita umana degna di tale nome". Riprendendo l'esortazione di Papa Francesco, "il quale prega e soffre per l'Egitto", il cardinale Sandri si unisce alla sua "supplica fiduciosa per l'amata terra egiziana", affidando "l'Egitto e tutti i suoi abitanti alla santa Famiglia, che fu esule in quella terra, considerata lungo i secoli benedetta e santa proprio per l'ospitalità ricevuta dal Redentore".