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Timori per nuovi scontri. La Fraternità decisa a continuare i sit-in nonostante i divieti dell'esercito e del ministero degli interni. Il gen. Al-Sisi dialoga con i salafiti. Usa, Ue, Emirati, Qatar in visita al Cairo. Al Qaeda accusa i cristiani di collusione con il "colpo di Stato". Assalti a chiese e fedeli.
![]() La suprema guida dei Fm, Mohammed Badie (a destra nella foto) - fuggitivo - e altri due capi - Khairat al-Shater (a sin. nella foto) e Rashad Bayoumi, attualmente in prigione, sono accusati di aver incitato alla violenza i loro seguaci durante le gigantesche manifestazioni anti-Morsi del 30 giugno. Altri membri sono accusati anche di aver ucciso alcuni dimostranti. Lo stesso Morsi, che si trova agli arresti, è accusato di violenze avvenute alla caduta di Mubarak e di collaborazione con Hamas, il movimento islamista che governa la Striscia di Gaza, responsabile di molti attacchi ai militari egiziani sul Sinai. Il processo potrebbe spingere a gesti violenti il gruppo dei Fm che dopo la caduta di Morsi continua ad occupare due piazze del Cairo, nonostante gli avvertimenti e le minacce dell'esercito e del ministero degli interni che chiedono la fine delle dimostrazioni. Il gen. Abdel Fattah al-Sisi, capo delle Forze armate, continua a inviare messaggi marziali e di dialogo. Ieri ha incontrato alcuni religiosi salafiti, Mohammed Hassan e Mohammed Abdel Salam, vicini ai gruppi pro-Morsi, sottolineando che vi è ancora tempo per "una soluzione pacifica, purché ogni parte rifiuti la violenza". Ma la Fraternità ha dichiarato che i due salafiti non avevano alcun mandato di negoziare a nome loro. In questi giorni inviati dagli Usa, dall'Unione europea, dagli Emirati, dal Qatar vanno e vengono dal Cairo per cercare una soluzione pacifica alla crisi. Un osservatore egiziano fa notare però che tutti questi personaggi danno molta enfasi alla visita a Morsi e ai Fratelli musulmani, ma non domandano nè visitano personalità delle minoranze. I Fratelli musulmani rimangono fermi nella loro posizione: la deposizione di Morsi è un colpo di Stato ed essi continueranno a manifestare fino al suo reinsediamento. In appoggio ai Fm vi è pure una dichiarazione di Ayman al-Zawahiri, il medico egiziano a capo di Al Qaeda. Egli ha bollato la destituzione di Morsi come "un complotto americano", in combutta con gli interessi dell'esercito e della minoranza cristiana copta. Quest'ultima sottolineatura segna un accresciuto pericolo per le comunità cristiane che dalla deposizione di Morsi vedono aumentare violenze contro fedeli, uccisioni di sacerdoti, assalti contro chiese e scritte ingiuriose contro di loro. Quasi a rispondere all'appello di Zawahiri, ieri un gruppo di pro-Morsi è arrivato alla chiesa di san Giorgio a Sohag (Alto Egitto) e ha piantato una bandiera di Al Qaeda sul tetto dell'edificio, gridando slogan esaltanti l'islam. Sempre ieri, a Girga (Alto Egitto), gruppi di fondamentalisti sono entrati in chiesa e hanno gridato slogan contro il patriarca Tawadros, minacciando la sua fine. |
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