L'ex presidente, sostenuto dai moderati, è troppo anziano, ha una vita troppo lussuosa e lavora poco. Probabile esclusione anche per Esfandiar Rahim Mashaie, principale alleato di Ahmadinejad, inviso alla guida suprema Ali Khamenei. La lista ufficiale dei candidati alle presidenziali sarà presentata il prossimo 23 maggio.
Teheran (AsiaNews/ Agenzie) - Rafsanjani, presidente dell'Iran dal 1989 al 1997, è "troppo anziano", "ha un tenore di vita lussuoso" e "lavora poco". È il commento rilasciato da Abbas Ali Kadkhodaei, portavoce del Consiglio dei guardiani della rivoluzione, che rafforza le voci sulla possibile esclusione dell'ex presidente, principale candidato dei moderati, alla corsa per le presidenziali. In vista del voto fissato per il 14 giugno, il Consiglio ha iniziato oggi a setacciare i requisiti dei 686 candidati. La lista ufficiale verrà consegnata il prossimo 23 maggio, ma come da prassi solo una piccola parte riuscirà a soddisfare i criteri imposti dalle autorità religiose non elette.
Per passare la verifica un candidato non può essere cristiano, né ebreo, ma neanche sunnita, deve essere maschio, "pio", "degno di fiducia" e "diligente", venire dal mondo religioso o politico - non dalla "società civile" - avere "buona fama", essere "dotato di intraprendenza e capacità manageriali, non avere precedenti penali", "credere" nell'attuale sistema istituzionale ed essergli "leale". Le dichiarazioni sul milionario Rafsanjani, fra i più acerrimi nemici della guida suprema Ali Khamenei, confermano ancora una volta l'impossibilità dei moderati di poter concorrere alle elezioni, che secondo gli esperti si stanno già dimostrando in una farsa.
Il voto di quest'anno giunge a quattro anni dalla contestata rielezione di Mahmoud Ahmadinejad che ha scatenato mesi di violente proteste di piazza, con centinaia di morti e feriti. In un primo tempo esaltato dallo stesso Consiglio, la popolarità del presidente è calata in questi anni, entrando in aperto contrasto con la guida suprema. Oltre a Rafsanjani, l'altro grande escluso potrebbe essere Esfandiar Rahim Mashaie, principale alleato di Ahmadinejad. Entrambi sono stati presi di mira dagli ultra-conservatori che hanno iniziato a fare pressioni sul Consiglio per ottenere la loro squalifica. In caso di una loro inclusione nella lista essi sono i principali avversari del blocco conservatore.
Senza Rafsanjani e Mashaie la corsa alle elezioni sarà guidata dai tre potenziali candidati conservatori: Ali Akbar Velayati, ex ministro degli Esteri, Baqer Qalibaf attuale sindaco di Teheran e Mohammad Saeed Jalili, responsabile dei negoziati sul nucleare fra Iran e Onu.
Velayati, 67 anni, è stato ministro degli esteri per 16 anni dal 1981, ma non godrebbe del sostegno popolare. Più apprezzato è Qalibaf, veterano della guerra in Iraq e in seguito comandante della polizia nazionale, divenuto famoso in questi anni per la modernizzazione della capitale, realizzata senza alcun finanziamento da parte del governo. I suoi enormi progetti hanno riscosso molti consensi fra gli abitanti di Teheran, ma non fra i conservatori, che li giudicano troppo vicini a una sensibilità occidentale. Dei tre Jalili è il più vicino a Khamenei. La sua candidatura inaspettata è sostenuta dagli ultra-conservatori per la sua fermezza nelle discussioni sul nucleare con le grandi potenze occidentale. Tuttavia, molti politici pensano che egli non abbia sufficiente esperienza nel governo e non goda di grande successo fra la popolazione